martedì 13 ottobre 2015

ROSINA E IL GALLO

SALVE!

oggi vorrei finalmente raccontarvi una storia che trovo molto divertente, realmente accaduta.
Vede protagonista la mia bisnonna e, come si potrebbe immaginare, risale a molti anni fa.
è una storia che per il suo esito gira ancora per il paese, e spesso le persone chiedono a chi la conosce bene, che venga raccontato di quella volta che Rosina Arabia se la vide col Gallo.

Questo è il mio primo racconto illustrato, spero vi piaccia



Rosina Arabia era una donna forte e orgogliosa, grande lavoratrice e figlia ben educata.
Era sposata con Salvatore Muto, un ex galeotto che, uscito di galera, si buttò alle spalle il suo passato e decise di mettere la testa a posto. Abbastanza per sposarsi e avere ben sei figli.
All'epoca, oltre alla testa, volle mettere a posto anche il cuore. Così decise di tentare la sorte con Rosina. La ragazza respinse le prime proposte di Salvatore, il quale non si presentava mai di persona, ma mandava sempre qualcuno a chiedere.

Avvicinarsi di persona poteva essere maleducato, soprattutto davanti ai familiari.
Rosina non cedette alle proposte del ragazzo, poichè non vedeva in quella persona il marito ideale. Diceva che non gli piacevano le sue mani bianche e gonfie, rese in quel modo dal tempo passato in carcere nutrendosi di piatti che in quanto a qualità erano ben al di sotto di quelli che poteva trovare sulla tavola di casa sua.

Ma Salvatore non si arrese e continuò a mandare qualcuno perchè convincesse Rosina ad accettare la sua proposta di fidanzamento.
Rosina dovette mettere da parte l'orgoglio e riconoscere che non le avrebbe fatto male sistemarsi con un uomo. Non un uomo qualunque, di quelli il paese ne era pieno.
Ma proprio con Salvatore, il quale poteva vantare una vita molto più agiata rispetto agli altri uomini, poichè possedeva terreni e un indipendenza economica notevole.
Nonostante avesse un passato da galeotto, non si poteva ignorare che fosse un gran lavoratore e un brav'uomo.
Così, tra un rifiuto e l'altro, Rosina finalmente accettò la proposta. 
Anche se continuò a ribadire per molto tempo che non le piacevano quelle mani.
Iniziò per i giovani sposi la vita matrimoniale.
Naturalmente ebbero le loro difficoltà, con Rosina e la sua testardaggine da una parte e le provocazioni di Salvatore dall'altra, il quale quando si arrabbiava non mancava mai di sottolineare il carattere testardo della donna, appellando la sua famiglia. 
Diceva sempre ''Razza di Arabia!''.

Rosina affrontò un notevole cambiamento dal momento che sposò Salvatore, poichè non doveva più vedersi costretta a lavorare sodo come prima e affaticarsi tanto.
I due sposi entravano in una categoria di persone che potevano permettersi di ingaggiare delle donne perchè sbrigassero le faccende di casa, che andavano dalla pulizia, la cura dell'orto, degli animali, e molte altre cose. Era un lusso che pochi potevano permettersi.


Le due donne che sbrigavano le faccende si chiamavano Domenica e ''Perciudda'', un nomignolo affibiatole da qualcuno. 
I servizi di queste donne venivano ripagati con cibo o altri tipi di vivande, non con denaro. Generalmente erano persone abbastanza povere, che dovevano dare da mangiare ai loro figli. Quella era la ricompensa ideale.
I servizi di queste donne, naturalmente, permisero a Rosina di godersi di più il suo tempo e dedicare meno tempo alle faccende di casa. Ormai era diventato un rito.

Un giorno Salvatore, prima di uscire di casa, si raccomandò con Rosina che il gallo venisse ucciso, visto che era ben nutrito ed era il momento di mangiarlo.
Quel giorno però, Domenica e la ''Perciudda'' erano in ritardo. Il tempo passava, si faceva tardi ma le due donne non arrivavano.
Naturalmente spettava a loro uccidere il gallo, Rosina non era in grado di farlo e non se la sentiva di uccidere la bestiola.
Ma presa dalla rabbia, dovette mettere da parte inesperienza e paura, così decise di sbrigarsela da sola. Anche se non aveva idea di come fare o da dove iniziare.
Infatti iniziò a spennare il gallo da vivo.
Il povero pennuto emetteva uno strano e soffocato verso ad ogni piuma strappata. Continuò fino a che non restò nemmeno una piuma addosso al gallo.
Fatto questo, Rosina prese il coltello e afferò la bestia per il collo, per decapitarla. L'inesperienza si fece vedere, visto che ad un certo punto Rosina si accorse che era il suo pollice che stava tagliando, e non il collo del gallo.

Presa dallo spavento e dal dolore lancinante al dito, Rosina mollò la bestia, che si mise a correre per tutto il cortile, come a voler liberarsi dal dolore provato fino a quel momento.
Rosina iniziò ad appellare il gallo in tutti i modi mentre stringeva il pollice insanguinato.
Nel frattempo le due donne arrivarono, con un ritardo spaventoso. Non contenta, Rosina se la prese anche con loro.
Intanto Salvatore era rientrato a casa, in tempo per assistere allo scempio e alla lite in corso. Naturalmente Rosina se la prese anche con lui.
Salvatore rimase allibito quando vide correre per il recinto un gallo nudo e insanguinato, e non capì cosa fosse accaduto.
Rivolgendosi alla moglie, con un misto di rabbia e incredulità, disse:
<<Razza di Arabia, cosa ti ha fatto quel povero gallo per ridurlo in quel modo?>>
Alla fine Rosina non volle più avere nulla a che fare con quella faccenda e lasciò l'incarico a mani più esperte e integre delle sue.












mercoledì 7 ottobre 2015

Campeggio Immaginario

Non sono mai stato in campeggio.
L'unica volta che sono stato in una tenda, e ci ho dormito dentro, è stato quando con mio cugino (anche lui Tommaso) al mare, abbiamo deciso di montare la tenda sotto la pineta.
Eravamo così convinti che sarebbe stata un'esperienza così ''selvaggia'' che ci siamo portati i coltelli da cucina in tenda e li abbiamo messi sotto il sacco a pelo.
Durante la notte abbiamo anche sentito dei rumori.
Ora, poteva essere qualsiasi cosa, offensiva o meno, e in ogni caso si poteva stare tranquilli, visto l'indice (quasi) nullo di criminalità della zona.
In ogni cosa abbiamo entrambi afferrato i coltelli, occhi sbarrati e cuore a mille.
Il risultato è stata una fervida immaginazione che ci ha fatto addormentare quasi alle tre del mattino, giusto in tempo per svegliarsi alle sei.
Bambinate.



Forse il campeggio che immagino io avrebbe molti contrasti con quello che fa la gente attualmente, intendo in un campeggio ''normale''.
Ma non penso che sia molto esagerato, dal momento che ci sono persone che si accampano sulle pareti rocciose a chi sa quanti metri di altezza.




Personalmente, quando esco di casa e devo stare via per un lungo periodo di tempo, porto sempre con me qualcosa che possa ricordarmi casa, anche una piccolissima cosa.
In questo modo, caso mai dovessi diventare nostalgico, posso tornare mentalmente agli affetti di casa mia.

In questo disegno la cosa è quintuplicata!
Non ci sono piccoli oggetti, ma quasi un arredamento intero, in modo che questi campeggiatori possano sentirsi al sicuro in ogni momento e avere quasi tutti i lussi.

è sempre stato un aspetto affascinante per me, quello di ricostruire un ambiente che possa fare stare bene una persona e la faccia sentire al sicuro, nonostante le circostanze o l'ambiente non lo permettano del tutto.





Infatti qui la situazione sembra molto precaria, visto che l'unica garanzia di sicurezza sono due robuste corde legate ad un ramo.
Eppure ognuno sta per se, a proprio agio e con i propri affetti.

Spero vi sia piaciuto questo post, soprattutto agli amanti del campeggio (casomai qualcuno si fosse fatto vivo!)

Grazie per la vostra attenzione, a presto!


venerdì 25 settembre 2015

Un Piccolo Appunto

SALVE!

Vedendo i post precedenti non sarebbe sbagliato pensare che disegno, per la maggior parte delle volte, soggetti inquietanti e disturbati.
E non potrei affermare il contrario. Ora non dico che ne vado fiero, ma apparentemente è uno dei soggetti sui quali riesco a rendere maggiormente.
Il motivo lo ignoro, non ho mai fatto vedere i miei disegni a qualcuno con qualche laurea in psicologia.
Ma la motivazione principale, spiegata in parte nel post precedente,

Tiffany Per Colazione, è il voler stravolgere quello che si crede da troppo tempo o quello a cui si è attaccati, per stupire, impressionare e fare riflettere sui molti significati che può avere un soggetto, una situazione, una persona,...
Liberare la testa dai soliti ideali ed esplorare.

Questo è uno dei miei punti di riferimento quando disegno. O almeno, quando voglio andare per l'astratto e non concentrarmi troppo sulle cose vere. Quando voglio cimentarmi in qualcosa di ''vero'' ho delle difficoltà non da poco.
Ma se mi sforzo non dovrei avere grandi difficoltà, e devo ammettere che a volte è piacevole disegnare cose ''normali''! Mi permette di capire da dove vengono le cose che voglio tanto cambiare e non lasciare normali.

Ma nel mio caso è difficile, è qualcosa più forte di me.
Deve essere dovuto al fatto che quasi per ogni cosa tendo sempre a chiedermi un sacco di perchè. E alla fine, come un bambino infastidito, prendo il secchiello di vernice e lo butto sulla Monna Lisa, metaforicamente parlando.
Avverto come una noia quando vedo le solite cose, disegnate e ridisegnate. E questo non esclude che anche io cada nello stesso circolo vizioso, disegnando cose già viste e riviste (infatti quello che ho pubblicato fin'ora non si distanza molto da quello che si è già visto, ma ci ho provato).
A volte le cose vanno bene, continuo il disegno e lo porto a termine.
Ma ci sono delle volte in cui ancora prima di portare a termine la struttura sulla quale costruirò la faccia del soggetto, prendo la gomma e cancello tutto, o peggio accartoccio il foglio, infastidito.
E mi dico ''nooo, lo hai già fatto questo!''.


Questo era per mettere un tantino in chiaro la mia filosofia quando disegno.
è vero che le cose disegnate possono essere disturbanti a volte, ma non c'è male, ci sono persone che disegnano di peggio!(SENZA GIUDICARE EH).

mercoledì 23 settembre 2015

Tiffany Per Colazione

SALVE!

sono pronto a condividere con voi un altro dei miei disegni.
Risale all'incirca ad un anno fa e credo che fossi parecchio ispirato.

C'è da dire una cosa in merito a questo: Molto spesso, quando disegno, tendo a mettere un film in sottofondo. Lo faccio generalmente perchè mi piace avere un sottofondo, e sentire i dialoghi mi mette dell'umore adatto perchè io possa fare quello che sto facendo. Se voglio fare qualcosa di divertente, metto un film divertente. Se voglio disegnare qualcosa di macabro, metto un film horror, e così via.

Lo faccio anche per riposarmi. Quando ho ormai la testa china da molto tempo sul foglio, mi distraggo un momento e guardo un paio di minuti del film che ho deciso di guardar/sentire.

Lo faccio anche quando manco di ispirazione e mi serve vedere qualcosa. Quando sto li davanti al foglio bianco a rigirarmi la matita fra le dita, senza aver tirato nemmeno una linea, giro la testa verso lo schermo della tv in attesa che mi arrivi un segnale che mi dica cosa disegnare.
Quando questo accade sono generalmente frustrato e nervoso, perchè non riesco a partorire nulla.

Una volta però è successa una cosa interessante.
Ero in uno stato di nervosismo elevato, mi stavo rigirando la matita tra le mani, appunto.


Il film che avevo deciso di avere come sottofondo era ''Zombi'' di George A. Romero (proprio scritto con la I).
Il nervosismo che di solito coviamo, ci porta a pensare ad oggetti di sfogo, solitamente. Possono essere oggetti o anche persone.
Io quel giorno, e ignoro il motivo, stavo pensando ad Audrey Hepburn;
Quindi mi sono detto ''perfetto, so cosa fare!''




Si...
Che ci crediate o no, ho trasformato la protagonista di Colazione Da Tiffany in un orrendo zombie che striscia la mano sulla vetrina che si ferma a guardare nella scena che tutti hanno visto almeno una volta, anche per sbaglio.


L'idea che mi era balzata in testa quel giorno era ''sono stanco di vedere tanta perfezione e bellezza idealizzata in giro, soprattutto nel mondo del cinema. Voglio sconvolgere le cose''.
E la prima immagine che mi è venuta in mente era lei. Non ho proprio resistito, volevo trasformare qualcosa che tutti vedevano come qualcosa di affascinante in qualcosa di orrendo e inguardabile.
Il film Zombi, in ''sottofondo'' mi ha aiutato in questo. Come parte del tema alla base di un film del genere, ho pensato che la bellezza non contasse più così tanto in un mondo dominato dai morti, e che le capacità di combattere e sopravvivere sarebbero state le prime esigenze di un essere umano.

Tutto il resto, i diamanti, le collane, i bei vestiti e la bellezza idealizzata, appunto, non contano nulla.

Anche se zombie, mantiene le caratteristiche del personaggio principale, con la sua collana, gli occhiali e il sacchetto alla mano. Anche l'intento resta, infatti la sua mano è appoggiata alla vetrina del negozio (anche se non si capisce molto).
L'aspetto però è terribile e penso che nessuno se la sentirebbe di fare gli occhi a forma di cuore per questa ''bella'' ragazza.
Penso che nessuno inoltre se la sentirebbe di ucciderla, dal momento che rappresenta una sorta di leggenda, e questo è confermato dal bocchino della sigaretta infilato nel collo, e non nel suo punto debole, la testa. Altrimenti, come tutti sappiamo, sarebbe morta...
Quindi l'ho ''tenuta in vita'' in un certo senso.


Spero di non aver offeso gli amanti di questo personaggio, ma questo è quanto di meglio mi fosse venuto in mente quel giorno!
Dopotutto trovo interessante cercare di vedere le cose da un punto di vista differente, totalmente opposto a quello che normalmente è. Mi aiuto molto ad immedesimarmi e a pensare, per non restare attaccato a certi ideali e sforzarmi di vedere di più, in un certo senso.
Avrei potuto farla diventare un robot o un pesce cane.
Ma credo che questa trasformazione sia la migliore, almeno per me.






venerdì 18 settembre 2015

Il Troll Blu

Salve!

Oggi ho deciso di condividere un disegno più recente.
Per il momento basta con l'archivio dei miei vecchi disegni, anche se ce ne sono molti e spero di poterli condividere tutti, col tempo.

Parliamo sempre di mostri! Non ci posso fare nulla, mi diverto troppo a disegnarli.
Come si può leggere dal titolo, il nostro amico mostro di oggi è un bel TROLL


-Orco Blu. Matita e pastello.2014-
Ammetto che nella vasta gamma di mostri, apprezzo più quelli che in un certo modo riescono a contraddirsi.

Un classico esempio è il mostro grande, brutto e minaccioso ma che in fondo è un cuore buono.
Oppure il mostro servile, innocente, sempre con le caratteristiche che lo rendono minaccioso, ma pronto a fare piazza pulita di chiunque si trovi davanti al minimo ordine o segnale.

Gli esempi sono molti in questa categoria, e devo dire che mi piacciono particolarmente.
Mi è sempre piaciuta la figura del mostro inquietante ma buono, che se ne sta per i fatti suoi e che può diventare una furia se viene disturbato.
C'è anche un po' di pena verso questa figura, dal momento che si potrebbe pensare che a tutti possa fare ribrezzo una creatura del
genere, pensando subito che il suo unico scopo sia quello di uccidere e distruggere.

Ma questo non è del tutto vero, nonostante il suo aspetto e gli evidenti elementi che proverebbero il contrario, dalla mazza chiodata ai teschi e le ossa usati a mo di corazza e ornamenti e la collana di bulbi oculari.
Quelli sono solo i segni che provano che è la sua natura e che non ne può fare a meno. Sono anche segni dell'inesorabile paura provata da coloro che hanno provato a sbarazzarsene e hanno fatto una brutta fine.

Questo atteggiamento da parte degli altri lo ha costretto ad essere quello che è tutt'ora, un mangiatore di uomini, il quale erra per il mondo con un tronco di albero cavo, improvvisato a zaino, pieno delle ossa delle sue vittime.
L'unico che sembra non subire la violenza della bestia è il gufetto sulla sua testa, il quale lo vede come qualsiasi altra creatura. Solo un po' più grande e blu!
E lui, dal canto suo, non ci può fare nulla, se non grattarsi la testa e restare indifferente.

Non ero un grande amante del colore, perchè pensavo che avrebbe rovinato i miei disegni. Mi accontentavo di lasciarli a penna o a matita, non rischiavo mai di campire gli spazi bianchi tra un tratto e l'altro. Ma poi ho fatto la prova e mi sono ricreduto.
Oggi raramente lascio questo tipo di disegno vuoto, senza colore, perchè ho scoperto che se riesco a trovare la tecnica e il colore giusto, posso imprimere un significato e una profondità diversi.
Cosa che il solo bianco e nero non permetterebbe.
è anche un modo per allenarmi e recuperare il tempo che avrei dovuto dedicare alle tecniche di luce, ombre e quant'altro (che non fanno mai male).

Spero vi abbia fatto piacere conoscere l'Orco Blu!
Grazie per avermi fatto visita e non dimenticate di dare un occhio alle mie creazioni passate! 

martedì 15 settembre 2015

Ancora MOSTRI!

Salve!

Questa è la seconda parte della categoria mostri.
Più precisamente i mostri di molto tempo fa. Possiamo quasi dire che si tratti di un archivio.

Presto mi piacerebbe condividere quelli fatti più di recente.
In ogni caso, procediamo! Questi disegni fanno sempre parte del periodo scolastico e presentano le stesse tecniche.


Periodo ''Fissa per Il Signore Degli Anelli E Tutto Quello Che è Fantasy''. Disegnavo orchi e creature liberamente ispirate al mondo Fantasy, più di preciso al Signore Degli Anelli, per l'appunto. Ricordo di aver disegnato più esseri maligni che non personaggi ''Buoni''. C'è da ammettere che però hanno delle forme e delle caratteristiche interessanti, soprattutto gli orchi. Credo che fosse per i dettagli che mi piacessero più i cattivi che non i buoni



Questo è dovuto ad un periodo dove probabilmente avevo visto più di una volta I Pirati Dei Caraibi. Volevo riprodurre qualcosa che si avvicinasse alle creature del secondo e terzo episodio, senza copiarlo del tutto.



Periodo decisamente triste! Riguardandolo non saprei nemmeno descriverlo o capire cosa avessi voluto fare. Apparentemente è un albero triste che guarda un mucchietto di terra dal quale spunta una fogliolina (segno di speranza). Abbastanza banalotto come tema, ma è pur sempre un ricordo




Si conclude qui la seconda parte della mia mostra dei mostri!

Al prossimo post, grazie per la vostra attenzione!

venerdì 11 settembre 2015

I Mostri


Salve!

Mentre mi presentavo nello scorso post, ho menzionato la mia passione iniziale di disegnare mostri (insieme a quella delle ''persone che si sparano'' che tratterò in un secondo momento).

è una cosa che mi sono portato a dietro per molto tempo e lo faccio ancora oggi.
Disegnare creature inesistenti, offensive o meno, mi piace molto. é il modo che ho per fare viaggiare meglio la fantasia,pur mantenendo vivo l'interesse che avevo per le creature che vedevo in giro, uscite dalla mano dei disegnatori di fumetti.

Sentendo MOSTRI si potrebbe pensare a qualcosa di orrendo o grottesco. Ammetto che spesso gli aggettivi sono questi, ma a volte l'aggettivo si limita a qualcosa di incompleto come ''strano''! A ognuno i suoi mostri, diciamo.

Tra i soggetti che disegno questo è uno di quelli che mi piacciono di più, perche come ho detto prima mi permettono di fare lavorare la mente, e creare qualcosa che difficilmente si può trovare nella realtà! è come una prova per dire ''questa volta voglio creare qualcosa di particolare, qualcosa che sia 10 volte più strano di quello che ho creato la volta scorsa''.
Non è sempre facile, a volte i blocchi ci si mettono in mezzo e si finisce per disegnare la stessa cosa per dieci volte.

Ma a volte vengono fuori delle cose interessanti.Quelli che seguono risalgono tutti al periodo scolastico. La maggior parte sono stati realizzati in classe, tra le ore di italiano e quelle di matematica...

Questo è senza dubbio ricopiato. Difficile sbagliarsi, si tratta di Venom, la creatura dell'universo Marvel.Realizzato a penna, non mi sono curato di fare la struttura a matita, e devo dire che mi è andata abbastanza bene!



Anche questo è copiato. Onestamente non ricordo dove possa averlo preso e non so nemmeno quale personaggio sia.Anche qui, stesso procedimento a penna.


Ricordo bene questo tizio e il momento in cui l'ho fatto. Non ci ho messo molto tempo, infatti manca dei dettagli che hanno tutti gli altri, tra ombre e cose varie. Per quanto disgustoso possa apparire, mi fa pensare alla pizza



Lo spaventapasseri. Nulla di fantastico, ma mi piaceva rendere una cosa spaventosa per i volatili, terrificante e minacciosa per le persone


Non saprei dare un titolo a questo, ma mi piace molto. è liberamente ispirato ai mondi fantastici-fiabeschi, quei personaggi che si possono trovare nelle fiabe (questo quando dicevo che non sempre erano mostri disgustosi!)

E questi erano i miei mostricciatoli. La collezione naturalmente si allarga, e spero di poterli mostrare in un futuro.
Alcuni risalgono sempre al periodo scolastico mentre altri sono più recenti, con tecniche diverse.
Da come si è potuto vedere privilegiavo molto la penna nera, all'epoca. Ma non è male, la uso ancora oggi!

Grazie per la vostra attenzione, al prossimo post! ;)




giovedì 10 settembre 2015

Perchè GRAFITE e PAROLE?

Fin da quando ero piccolo mi è sempre piaciuto disegnare. Ricordo che mo padre portava a casa le agende della Credem sulle quali teneva i conti e io puntualmente gliele rubavo per disegnarci sopra le mie cose. Erano storie che parlavano di persone che si sparavano e di mostri.
Poi per fortuna ho allargato il campo!
E questo per quanto riguarda la parte ''GRAFITE'' dal nome di questo blog.

Le parole ci sono sempre state, anche se non avevano molto senso. Ho iniziato a inserire dei dialoghi in quei disegni quando avevo ormai iniziato la scuola e sapevo destreggiarmi con qualche parola.
Col passare del tempo quelle poche parole sono diventate dei dialoghi di senso compiuto ma pur sempre ridicoli, fino a diventare un giorno una passione.
Passione questa che ha trovato sfogo nei libri e nella scrittura di racconti. E da qui la parte ''PAROLE''.

Col tempo avevo capito che non sarebbe stato male condividere queste due passioni.

Non ho studiato lettere e non ho nessuna laurea, ho frequentato il liceo artistico e i miei voti non erano un gran che. Ho imparato tutto dopo, da solo.
Vorrei solo condividere quello che io personalmente amo con le altre persone. Le stesse che immagino abbiano le mie stesse passioni.

Vorrei quindi condividere con voi un disegno che racchiude le mie due passioni.
Il disegno, mezzo principale, e la scrittura.
Questo è GRAFITE e PAROLE.